Sia i successi che i fallimenti portano con sé delle esperienze emotive che, a loro volta, hanno un forte impatto sul nostro corpo. Per far sì che queste emozioni ci siano amiche, siano esse piacevoli o meno, è indispensabile poterle gestire.
Ma come è possibile governare l’avidità, piuttosto che la rabbia, o il dispiacere, e allo stesso tempo anche un entusiasmo smisurato per qualcosa di bello che ci è accaduto?
E’ necessario fare appello alla calma, partendo dallo sperimentare sul nostro corpo le modalità con cui si manifestano queste emozioni: ciascuna di esse, infatti, può riflettersi su qualsiasi distretto corporeo, con intensità diversa, e durata differente.
Abituarsi ad osservare queste manifestazioni, ci consente di uscire dalla logica del ‘giudizio’ su ciò che stiamo provando, e ci permette di avere accesso più rapidamente ad uno stato di calma mentale.
Nel momento in cui avremo imparato a lasciar andare il giudizio e a contenere le emozioni che ci attraversano, saremo in grado di sviluppare la resilienza emotiva utile sia di fronte al successo, che al fallimento. E’ possibile potenziare la resilienza emotiva con il training cognitivo, in grado di accrescere l’ottimismo: partendo dalla consapevolezza che il fallimento è la base di partenza per il successo e che, se lo si avversa anziché accettarlo, raddoppierà la sua portata, peggiorando la situazione.
Per evitare di cadere in questa trappola, è fondamentale imparare l’ottimismo: di fatto, solitamente si fa più caso agli avvenimenti negativi che a quelli positivi.
La nota pioniera di psicologia positiva, Barbara Fredrickson, ha scoperto che sono necessarie tre esperienze positive per superarne una negativa. Il primo passo nell’apprendimento dell’ottimismo è rendersi conto dei nostri pregiudizi sulle esperienze negative: è probabile che nella nostra vita avvengano più successi che fallimenti, ma noi continuiamo a guardare maggiormente i fallimenti, e ignoriamo i successi. Il secondo passo riguarda la consapevolezza: imparare l’ottimismo significa essere obiettivi sulle nostre esperienze, e la consapevolezza è il mezzo con cui creare l’obiettività.
Quando sperimentiamo un successo, prendiamone atto e accettiamone il merito: in questo modo creiamo l’atteggiamento mentale di prestare la giusta attenzione al successo, e diamo sempre meno spazio al fallimento.